pizza-margherita
“Rafè, nun te piglià collera, è cos‘e niente!

Però pure tu con ‘sta pizza Margherita, alla Regina Margherita di Savoia non potevi preparare un piatto di pasta, nu ragù, ‘na genovese, ‘na lasagna. Vedi un po’ che cosa hai combinato!

regina-margheritaSiamo esattamene nel 1889. Quella estate il re Umberto I con la regina Margherita (in foto), la trascorsero a Napoli, nella reggia di Capodimonte, come voleva una certa regola della monarchia, o per fare atto di presenza nell’antico regno delle due Sicilie. La regina era incuriosita dalla pizza che non aveva mai mangiato e di cui forse aveva sentito parlare da qualche scrittore o artista ammesso a corte. Ma non poteva andare lei in pizzeria così la pizzeria andò da lei. Fu cioè chiamato a palazzo il più noto rinomato pizzaiolo del tempo che si trovava alla salita Sant’Anna, a pochi passi da via Chiaia.

E’ il 20 giugno.

Don Raffaele venne, vide e vinse, utilizzando i forni delle cucine reali, assistito dalla moglie donna Rosa, la vera maestra di pizze, la vera autrice di quelle classiche che furono presentate ai sovrani. Una con sugna che è una sorta di strutto, formaggio e basilico; una con aglio, olio e pomodoro e una terza con mozzarella, pomodoro e basilico, cioè con i colori della bandiera italiana. Quest’ultima entusiasmò in particolare la regina Margherita, e non solo per motivi patriottici.

fotos-napoles-pizzeria-brandi-002_cab47Don Raffaele, da bravo uomo di pubbliche relazioni, colse al volo l’occasione e chiamò questa pizza ” alla Margherita”. Il giorno dopo la mise in lista al suo locale ed ebbe, come si può immaginare, innumerevoli richieste…

Questa sarebbe la leggenda. Solo che la storia vera è un’altra.

Secondo recenti studi a carattere filologico, però, la storia della pizza Margherita preparata da “Brandi” per la prima volta sarebbe un “falso storico”.

Infatti la pizza alla margherita o pizza margherita, come si incominciò a chiamarla, passava per una novità, una invenzione vera e propria, mentre si sa che esisteva già prima.

Non era considerata tra le più classiche e importanti però a Napoli si faceva già. Per esempio, per un’altra regina, la borbonica Maria Carolina, che di pizze era ghiotta, tanto che aveva voluto a corte, nel palazzo di San Ferdinando, un forno apposito. Carolina amava molto quella pizza bianca, rossa e verde; ma forse, se avesse potuto immaginare che quelli sarebbero stati i colori dell’Italia unita sotto un’altra dinastia, che avrebbe cacciato la sua, non ne sarebbe stata più tanto entusiasta…

Quindi, anche se la storia di questo caposaldo della cucina e dell’Italia in generale non è così “romanzata” come si è sempre pensato, rimane comunque una bella novella da raccontare. Lascia inoltre trasparire come la buona cucina ha la capacità di conquistare tutti, da modesti cittadini a grandi reali.

E dopo più di 126 anni non smette di stupire.

Già nel 1973 un pizzaiolo argentino, Esteban Rodrigo Pecho realizzò nel centro di Buenos Aires una pizza Margherita di 11 metri e 7 cm entrando di diritto nel libro del Guinness World Records.

Ma poteva la culla della cucina mondiale lasciarsi scappare questo primato? Proprio no.

E’ proprio in queste ore che all’Expo di Milano 60 pizzaioli sono impegnati a celebrare la Festa della Pizza. La pizza realizzata ad Expo è lunga oltre un chilometro e mezzo. Preparata con prodotti “Made in Italy”, la pizza dei record pesa oltre 5 tonnellate.

Chi ha l’occasione e la fortuna di essere da quelle parti, non si lasci sfuggire la possibilità di prendere uno spicchio di questa storica pizza dei record.

Ancora auguri alla vera regina, AUGURI PIZZA MARGHERITA!

310x0_1434790586238__expo_tentativo_per_record_pizza_pi__grande_del_mondopizza-margherita_sep2005_sml

 

Share This: