Questa volta la mia inviata speciale vi accompagna in un tour enogastronomico fra le province di Bari e Barletta-Andria-Trani. Ma ora, lasciamo la parola a lei.

La regione più lunga e stretta del Belpaese, con i suoi 800 chilometri di costa regala paesaggi e terreni molto diversi da nord a sud. Negli ultimi anni lo sviluppo del turismo e l’attenzione verso l’enogastronomia del Tacco d’Italia ha permesso di conoscerla sempre meglio. Tra le province di Bari e Barletta-Andria-Trani ci sono le Murge, il più caratteristico complesso di rilievi della Puglia centrale, luogo spettacolare e irripetibile per la bellezza rurale…

Leggendo questo trafiletto sul treno veloce che mi riporta a casa, in Romagna, penso che questo sarà proprio l’incipit del mio prossimo report di viaggio enogastronomico. Si, perché la Puglia per me è proprio questo: mare bellissimo, paesaggi assolati, gente di buon cuore e ottima cucina. Vi voglio raccontare il mio blitz pugliese, proprio nelle Murge. Si parte da Bari, capoluogo di regione e bellissima soprattutto nella sua parte vecchia. Inoltre ci sono andata proprio il 6 dicembre, giorno della Festa di San Nicola, patrono della città che quindi appariva ancora più viva e calorosa del solito. Ma parliamo di buon cibo ed ottimo vino. Con un’amica ci rechiamo a botta sicura in una osteria della Bari Vecchia, in cui torno ogni volta che faccio una capatina in città. Si chiama “Osteria Paglionico, vini e cucina”. Il menù è fisso, si mangia dall’antipastino alla frutta, con scelta tra 3 primi e 3 secondi. Pochi ma, vi assicuro, buonissimi. Dopo un antipasto della casa, composto da mozzarelline di bufala, qualche fetta di crudo stagionato, olive, melanzane e zucchine sottolio, cetriolo condito all’olio e limone e pane, l’oste Nicola ci fa scegliere tra le tre opzioni di primo.

20151205_204222collageTra pasta al sugo di pesce, il classico riso patate e cozze ed i cavatelli al pomodoro fresco, basilico e ricotta marzotica noi non resistiamo, ed entrambe scegliamo quest’ultima portata. Non vi posso descrivere il sapore di quella salsa di pomodoro, ma vi dico solo che non assomiglia a nulla di quello che troviamo in commercio. Il tocco di basilico fresco e la ricotta marzotica, friabile e stagionata non fanno che rendere indimenticabile questo primo piatto della casa. Di secondo scegliamo un fritto di pesce (gamberi e calamari) e un polpo arrosto. Pescato fresco e cotto sul momento non ha davvero scampo alle nostre forchette. Il pasto si conclude con una sfogliatella alla crema pasticcera e frutta fresca, il tutto ovviamente accompagnato da un buon rosso della casa. Osteria promossa, come sempre!

20151205_212150Il giorno successivo, a pranzo da amici di Barletta, abbiamo scoperto altre tradizioni del territorio. Intanto abbiamo imparato che sia per San Nicola, sia sotto Natale si usa preparare in casa una specialità che loro chiamano semplicemente “frittelle”. Si tratta di impasto lievitato, tirato al mattarello e mantenuto un po’ spesso che viene fritto vuoto, tal quale, oppure riempito di delizie locali, tipo cime di rapa, pomodoro e bufala, cotto e provola o ricotta forte o “squanda”. In casa, all’antipasto già assaggiato all’osteria, si sono aggiunte anche le olive giganti (come la Bella di Cerignola), salse spalmabili al tonno e salmone, pinzimonio, focaccia pugliese fatta in casa (quella coi pomodorini e le olive nere) e tanto altro.

A proposito di focaccia. Se andate a Bari non potete non fare un salto ed assaggiare la focaccia del Panifico Fiore, a due passi dalla Basilica di San Nicola. Sempre calda e fragrante, si scioglie in bocca. Ma tornando al pranzo barlettese, si prosegue con un grande classico: orecchiette alle cime di rapa, rigorosamente fatte in casa. Col tocco finale di qualche pomodorino mescolato alle cime di rapa e briciole di pane tostato la ritengo un’esperienza difficile da dimenticare. Il pranzo prosegue con  bocconcini e straccetti di carne condita di cavallo. Infatti in Puglia spesso si cucina il cavallo o il puledro, carne tenera e precedentemente condita marinandola in olio, limone e aromi. Terminiamo il pasto, pienissimi ma felici, con un’altra specialità delle feste: le cartellate. Un dolce che si presenta come tante “girandole” di pasta dolce, arrotolate, fritte e cosparse di mosto cotto. Beh, ora, dopo tutto questo parlare di cibo, non mi resto che augurarvi buona cena! Un saluto e buon appetito!

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