Il protagonista di questo piatto, come la sua più famosa versione cruda, è il formaggio feta.
E’ un secondo piatto leggero (nonostante la feta sia un formaggio tendenzialmente grasso), adatto alle sere primaverili-estive.
La feta (o il feta) è il più celebre fra i tipici formaggi greci. Stagionato, friabile, saporito e salato, è prodotto con latte fresco di pecora per l’80% e di capra per il restante 20%. È un formaggio a pasta semi-dura, di colore bianco e con piccoli fori irregolari.
La sua particolarità è la parte esterna che ha lo stesso colore e consistenza del suo interno, ovvero è senza buccia e senza crosta. Il sapore è forte, apprezzato soprattutto dai palati abituati ai formaggi stagionati.
La feta greca è oggi apprezzata in tutto il mondo ed ha ricevuto la denominazione D.O.P. Dopo una lunga battaglia, nessun altro, oltre a quello della Grecia, può essere chiamato così. Un tipico consumatore greco consuma oltre 27,3 chili di formaggio feta in un anno. Nessun’altra nazione al mondo mangia più formaggio, nemmeno i francesi.
Il formaggio feta è conosciuto sin dai tempi antichi. Era già conosciuto ai tempi di Omero, il quale nell’Odissea descrive il metodo di produzione di un formaggio, molto simile a quello dell’odierna feta. Lo conoscevano anche i bizantini, con il nome di prósphatos, ed era particolarmente in uso.
Va sottolineato che ciò che lo rende così speciale è il territorio e il modo di allevamento degli animali usati per produrne il formaggio: pecore e capre sono allevate da produttori singoli o nell’ambito familiare e non da aziende di grandi dimensioni. Si tratta di animali di razza autoctona, abituati al pascolo libero ed a cibarsi delle vegetazione selvatica del paesaggio locale.
Ai giorni d’oggi, il formaggio feta si trova in quasi tutti i supermercati italiani e viene usato come formaggio da tavola, tipicamente nelle insalate, ma anche nei dolci o nella pasta sfoglia. Viene anche servito da solo: è ottimo cucinato alla griglia, come ripieno di un panino o semplicemente come contorno di verdure.
Feta in greco significa “la fetta”, che pare derivare dall’italiano per indicare un formaggio che infatti viene prodotto in grossi pani. È anche chiamato formaggio di ‘tsadila’, dal nome del panno usato per lavorare la cagliata. La conservazione avviene in barilotti rettangolari di peso variabile, i più grandi anche di 50 kg.
INSALATA GRECA AL CARTOCCIO
Ingredienti (per 3 persone):
- 400 g di feta
- 2 pomodori
- 120 g di olive nere
- erba cipollina (fresca sarebbe meglio, ma va bene anche secca)
- sale q.b.
- pepe q.b.
- olio di oliva evo q.b.
Preparazione:
- Per cominciare, lavate i pomodori, tagliateli a pezzetti e metteteli a riposare in uno scolapasta per 5 minuti. Nel frattempo, tagliare la feta a cubotti.
- Mettete la feta, le olive e i pomodori in una ciotola, aggiungendo l’erba cipollina e un filo d’olio. Mescolate il tutto e lasciate riposare per 2 minuti.
- Nel frattempo preparate 3 pezzi di carta stagnola da usare per i cartocci: distribuite quindi il mix sui 3 fogli e richiudete a formare un cartoccio.
- Trasferite i cartocci in forno caldo a 200°C per circa 25-30 minuti.
- Servite i cartocci caldi e buon appetito!
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